Amore e odio, ecco cosa innescano i plurinomati junk food, quei cibi spazzatura che si trovano ormai ovunque e che purtroppo sono diventati anche un’abitudine alimentare. In linea generale, appartengono a questa categoria tutte quelle varietà di snack, merendine, cibi precotti e bibite gassate, tutti alimenti con un alto contenuto di calorie, additivi e grassi non necessari al nostro regime alimentare. Non è un problema consumarli occasionalmente, ma lo diventa nel momento in cui entra a far parte della quotidianità(*1). Aveva ragione Feuerbach a dire che “siamo ciò che mangiamo”, infatti la nostra salute dipende in larga misura da ciò di cui ci nutriamo. Peccato che ce ne ricordiamo solo quando si presentano problemi di salute. Ma perché consumiamo questo cibo spazzatura? A questa domanda bisogna rispondere facendo riferimento al cambiamento degli stili di vita e all’avvento dei fast-food, che ha assunto proporzioni globali da quando la vita degli utenti è diventata sempre più veloce e frettolosa. Ma pensiamo alle conseguenze ambientali che questi alimenti producono, come nel caso dei fast-food in cui le metodologie di coltivazione e raccolta e di allevamento dei bovini e polli creano non pochi problemi per l’ambiente, stressandolo fortemente. La moderna agricoltura intensiva si basa su un utilizzo pesante di prodotti chimici che stanno danneggiando l’ambiente. Per mantenere i prezzi bassi vengono utilizzati pesticidi che favoriscono la crescita veloce delle verdure, così come l’allevamento del bestiame ha riportato alla luce non pochi interrogativi. Il problema principale è infatti la monocultura della soia, che serve a far ingrassare i polli, producendo un forte impatto chimico, oltre al pericolo di diffusione di specie transgeniche in uno degli ecosistemi forestali più ricchi del pianeta. Mentre il metano emesso dagli allevamenti bovini per l’industria della carne, è una delle maggiori cause del surriscaldamento globale. A tal proposito, Greenpeace lotta da tempo contro la più grande catena di fast-food, McDonald’s. Se
l’espansione dell’agricoltura continuerà a questi ritmi frenetici, il 40% dell’Amazzonia sarà distrutto entro il 2050, con conseguenze catastrofiche per la biodiversità e per il clima dell’intero pianeta. Per non pensare all’inquinamento prodotto dal solo packaging del cibo eat-to-go che va a riempire le nostre discariche.
Tralasciando questo, sarebbe utile evidenziare alcuni degli alimenti più comuni ai nostri tempi, in particolar modo quelli più pubblicizzati, i quali verosimilmente sono quelli più acquistati e consumati. Questo accade perché la televisione, in quanto mezzo potente, incide sulla personalità soprattutto dei bambini, determinando delle trasformazioni sociali signi cative. Non a caso, le agenzie di marketing stanno sviluppando delle conoscenze approfondite sulla personalità in età infantile, in modo da conoscere bisogni e desideri e manipolare la loro mente trasformandoli in abili consumatori (*2). Uno dei casi più noti è quello delle merendine, che trovandosi sempre disponibili nelle nostre dispense, vengono scartate e consumate velocemente senza tenere conto dell’orario, rendendolo un gesto quasi meccanico. Sul web viene descritta quasi come il miglior alimento per gli adolescenti. Si legge che contengono una discreta quantità di vitamine, calcio e ferro; quello che non si dice è cos’altro contengono, come ad esempio i grassi idrogenati dannosi per l’organismo. Il motivo per cui l’industria alimentare fa un largo uso di alimenti contenenti i grassi idrogenati è perché, grazie a queste sostanze, gli alimenti hanno tempi di conservazione più lunghi(*3). Davvero preferiamo questi alimenti piuttosto che una merenda sana e biologica? Un frutto fresco, un bicchiere di yogurt, latte e biscotti, due fette di pane con la marmellata, sono tutti alimenti che richiedono un minimo tempo di preparazione, il che favorisce una maggiore consapevolezza di ciò che si sta facendo, dando al gesto del nutrirsi la giusta importanza. Cibi che sicuramente non danno un apporto calorico superiore a quello che da la merendina confezionata, ma che producono senza dubbio un senso di sazietà più efficace. In conclusione, accanto ai medici, che sconsigliano da tempo il consumo di junk-food perché associato a molte malattie croniche come diabete e obesità, da qualche anno si sono aggiunti gli ambientalisti puntando il dito contro le emissioni di CO2 derivate dalla processazione di alcuni alimenti e dallo smaltimento degli scarti(*4). Ma la strada da percorrere è ancora molto lunga; è importante informarsi e scoprire cosa si nasconde dietro il prodotto di una ammiccante campagna pubblicitaria, ed essere consapevoli delle proprie scelte d’acquisto.
1 -
Che cos’è il junk food?, in “DonnaD - Come dire addio ai cibi spazzatura”, [
http://www. donnad.it/ricette/idee/magazine-cucina/co- me-dire-addio-ai-cibi-spazzatura/1
2 - Marcellino M.,
Merendina confezionata, alimento nutriente o rischio per la salute?, in “L’educazione alimentare”, [
http://biologonutrizioni- sta.blogspot.it/2009/10/il-ruolo-del-nutrizionista. html
3 - Randazzo A.,
Bambini psico-programmati. Essere consapevoli dell’in uenza della pubblicità, della tv, dei videogiochi, Edizioni Il leone verde, Torino (2007), p. 6
4 -
Gli effetti del fast food su salute e ambiente, in “E-cology – Categorie”, [
http://www.e-cology. it/2013/08/27/gli-effetti-dei-fast-food-salute-am- biente/16194
Fonte: Tesi di Dalila Ficano - EATinGREEN Pistoia: Un evento per comunicare. Progetto di sensibilizzazione ad un'alimentazione sostenibile.